News del marzo 2010

Entro il 26 aprile 2010 la valutazione rischi da radiazioni ottiche artificiali

 

Entro il prossimo 26 aprile i datori di lavoro nelle aziende in cui sono presenti radiazioni ottiche artificiali (ROA) dovranno effettuare la valutazione ed eventualmente la misurazione strumentale dei valori di esposizione dei propri lavoratori (Titolo VIII, capo V, del D.Lgs. 81/08). 

La sanzione per la mancata valutazione del rischio ROA è: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2˙500 a 6˙400 €. 

Essendo citate le radiazioni "artificiali" non vengono quindi considerate le fonti naturali come il sole o il fuoco. In realtà il D.Lgs. 81/08 impone al datore di lavoro la valutazione di TUTTI i rischi e pertanto si dovranno valutare anche i rischi per i lavoratori in esterno (agricoltori, muratori, giardinieri, stradini, spazzini, ecc.). Gia' nel D.P.R. 303 del 1956, art. 22, era prevista la protezione dei lavoratori dalle radiazioni ultraviolette in genere. Clicca qui per vedere il libretto Ispesl sui rischi UV in esterno

Rientrano nelle radiazioni ottiche artificiali

ULTRAVIOLETTI

Sono radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d'onda da 100 a 400 nm (nanometri, cioè milionesimi di millimetro). Si dividono in UVA (400 - 315 nm), UVB (315 - 280 nm), UVC (280 - 100 nm). 

Le sorgenti più comuni degli ultravioletti sono: il sole; gli apparecchi di saldatura; le lampade abbronzanti; le lampade indurenti per resine usate dai dentisti (metacrilati); le lampade per tipografie e serigrafie; le lampade per la sterilizzazione di acqua o altri materiali. 

LUCE VISIBILE

Sono radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d'onda compresa tra 380 a 780 nm (nanometri, cioè milionesimi di millimetro).

La luce visibile è per la maggior parte generata da: sole e fuoco; lampade per illuminazione; apparecchi di saldatura (per la parte visibile), flash fotografici, lampade stroboscopiche, archi voltaici (alcune tipi di lampade per proiettori e per auto), ecc. 

INFRAROSSI

Sono radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d'onda da 780 nm a 1000 nm (nanometri = milionesimi di millimetro). Si dividono in IRA (780 - 1400 nm), IRB (1400 - 3000 nm), IRC (3000 nm - 1 mm). 

Le sorgenti più comuni degli infrarossi sono: sole e fuoco; gli apparecchi di saldatura; forni e radiatori; le lampade riscaldanti (per terapie, cibi, essiccazione, ecc.). 

LASER

I laser che sono un tipo particolare di radiazioni ottiche con la particolarità di avere un'unica frequenza, amplificate e focalizzate in un unico fascio (sono perciò dette "coerenti"). I laser possono essere visibili ma anche infrarossi o ultravioletti. I laser sono classificati in 4 classi a seconda della pericolosità: la classe I è praticamente innocua, la classe IV è pericolosa anche se solo osservata da riflesso diffuso. Vedi opuscolo Ispesl clicca qui

 

L'intensità delle radiazioni ottiche si misura in Watt per metro quadrato (W/mq) oppure i Joule per metro quadro (J/mq) a seconda del tipo di radiazioni. (Nota: 1 W = 1 J al secondo, 1 Wh=3600 J).

I danni che possono derivare dall'esposizione sono riassunti nella seguente tabella (da allegato XXXVII del D.Lgs. 81/08):

Tipo

Sottotipo

Parte del corpo a rischio

 Danni possibili

ULTRAVIOLETTI

UVA, UVB, UVC

Occhio (cornea, congiuntiva, cristallino)

Cute

Fotocheratite

Congiuntivite

Cataratte (cristallino opaco)

Eritema

Elastosi

Precoce invecchiamento e tumori della pelle

UVA

Occhio (cristallino)

Cataratte (cristallino opaco)

LUCE VISIBILE

Luce BLU

Occhio (retina)

Fotoretinite

Luce intensa

Occhio (retina)

Cute

Ustione retina

Ustione cute

 INFRAROSSO

IRA

Occhio (retina)

Ustione retina

IRA e IRB

Occhio (cornea e cristallino)

Cute

Ustione cornea

Ustione cute

Nel caso in cui la sorgente luminosa sia rappresentata da un laser, gli effetti sopra riportati risultano, nella maggior parte dei casi, amplificati e spesso irreversibili.

A seguito della valutazione e in caso di esposizione a radiazioni ottiche artificiali (ROA), il datore di lavoro dovrà prendere tutti i provvedimenti necessari per eliminare o ridurre il rischio come, ad esempio:

  • spostamento postazioni oppure posizionamento di schermi o cabine di protezione; 

  • affissione di segnaletica di pericolo; 

  • fornitura di schermi facciali, occhiali e indumenti di protezione; 

  • controllo sanitario per i lavoratori esposti; 

  • formazione specifica sui rischi, sulle corrette procedure di lavoro, sull'uso e addestramento dei DPI (dispositivi di protezione individuale: schermi facciali o occhiali dotati di filtri specifici). La formazione va effettuata sia per i lavoratori che per i capireparto e dirigenti; 

La sanzione per la mancata formazione dei lavoratori è: arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1˙200 a 5˙200 €. 

  • controllo e vigilanza sul rispetto all'uso di DPI, procedure di lavoro, corretto posizionamento schermi o pannelli.

In ogni caso NON potranno mai essere superati i valori limite (sempre specificati nel D.Lgs. 81/08, allegato XXXVII, parte I e II, suddivisi per frequenza). I metodo di calcolo dei livelli sono descritti dalle norme UNI EN 14255-1 Parte 1, UNI EN 14255-2 Parte 2 e UNI EN 12198. 

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Per leggere il commento Inail clicca qui

Per scaricare scheda Ispesl informativa sui laser clicca qui

 

 

 

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