News luglio 2010 - ultimo aggiornam 22/09/2017

Dal 31/12/2010 la valutazione da STRESS da lavoro-correlato

 

Tra i vari fattori da analizzare durante la valutazione dei rischi il D.Lgs. 81/08 fa riferimento allo stress da lavoro-correlato (art. 28, comma 1-bis).

La valutazione dello stress lavoro-correlato è obbligatoria dal 31 dicembre 2010

Ciò vuol dire che da tale data nel documento di valutazione dei rischi deve essere presente una sezione relativa alla valutazione del rischio da stress. Ciò che si evince dalla circolare del Min. Lavoro 18/11/10 è che la data del 31/12/2010 è da intendersi come avvio delle valutazioni preliminari del rischio da stress. 

La sanzione per la mancata valutazione di questo rischio è: ammenda da 2˙192 a 4˙384 €

Come linee di riferimento nel decreto vengono citati l'accordo europeo del 8 ottobre 2008 e delle indicazioni della Commissione di cui art. 6.  Non ci sono infatti articoli o allegati al decreto che trattano direttamente del problema. 

Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. 

Individuare lo stress non è cosa facile. Tuttavia esistono dei segnali che possono rivelare un livello di stress elevato, che sono: 

1. alto assenteismo; 

2. un’elevata rotazione del personale; 

3. conflitti interpersonali o lamentele frequenti; 

4. problemi disciplinari; 

5. violenza e molestie di natura psicologica; 

6. riduzione della produttività; 

7. errori e infortuni; 

8. aumento dei costi d’indennizzo o delle spese mediche. 

Sono sempre più numerose le persone colpite da problemi di stress sul luogo di lavoro. I motivi sono: 

  • innovazioni apportate alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione del lavoro; 

  • precarietà del lavoro; 

  • aumento del carico di lavoro e del ritmo di lavoro; 

  • elevate pressioni emotive esercitate sui lavoratori; 

  • violenza e molestie di natura psicologica; 

  • scarso equilibrio tra lavoro e vita privata. 

Considerare il problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme

Alcune misure: 

Queste misure possono comprendere ad esempio: 

• misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo di ciascun lavoratore, di assicurare un sostegno adeguato da parte della direzione ai singoli individui e ai team di lavoro , di portare a coerenza responsabilità e controllo sul lavoro, di migliorare l’organizzazione, i processi, le condizioni e l’ambiente di lavoro. 

• la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento; 

La sanzione per la mancata formazione dei lavoratori è: arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1˙315 a 17˙098 € (in base al numero dei dipendenti in azienda) --->> leggi la NEWS --->>> clicca qui

• l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi

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Per leggere la circolare del Min. Lavoro del 18/11/10 clicca qui (vedi le diposizioni transitorie)

Per vedere l'accordo europeo sullo stress clicca qui

Relazione sullo stress lavoro-correlato dello Spisal di VR clicca qui.

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